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Maria Monti, cantautrice, attrice multiforme debutta dopo 11 anni al Teatro Arciliuto

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Un grande ritorno sulla scena quello di Maria Monti, cantautrice, attrice multiforme, al teatro Arciliuto di Roma, il 6 febbraio, salutato da Enzo Samaritani, magnifico interprete del teatro di poesia in musica, l’ultimo menestrello che ha tradotto in quattro lingue le liriche italiane più significative, coadiuvato dal figlio Giovanni, cantante e artista a tutto tondo, coanime della rassegna musicale “Per chi suona la campana” insieme ai cantautori Lino Rufo , anche chitarrista, ed Ernesto Bassignano, tra l’altro giornalista, scrittore e conduttore radiofonico.

La suddetta Rassegna, dedicata a Giancarlo Cesaroni ricordando il Folkstudio e le sue “Stanze Polverose”, è stata l’occasione per presentare ad un pubblico numeroso e attento alcuni brani di Maria Monti, che fanno parte del prossimo CD in uscita “SPRAZZI DI PACE”, di cui cura la direzione musicale Marco Persichetti, pianista e compositore di sette canzoni facenti parte del progetto.

La serata si è svolta all’insegna dell’ironia, dell’emozione e del divertimento. Il repertorio ha toccato molte corde: ludicamente con “SPOGLIAMI COSI’ “di Robert Niel-Gaby Verlor si attraversano in crescendo e in modo raffinato tutte le sfumature di un eros in cui l’uomo è assente forse perchè imbranato e maldestro;

si viaggia, poi, sul filo dell’umorismo, con “SE FOSSE” di Monti/ Costantino M. Albini a tempo di rap. Uno “svelto” dice Maria, che cantò oltre quindici anni fa nello spettacolo “MARIA D’AMORE”, in cui si snodano le fasi dell’amore, dal primo palpito, alla passione, al rigenerante sentirsi alle stelle e poi …ai primi litigi, al terrore di perdere il cosmico incontro, alle docce fredde, alle agonie delle fini sino all’estraneità… con finale interrogativo e spiazzante;

si avanza nel solco della ‘soul music’ con “IL TAXI PIANGE” di Monti/Persichetti, dove si racconta la storia toccante di un’infanzia segnata da maltrattamenti psicologici;

si rievoca un matrimonio mancato in “UNA VOLTA SOLTANTO” di Monti/Persichetti, una vicenda che termina, sulle note di un elegante valzer, con una scelta apparentemente assurda ma dettata da motivazioni profonde;

s’inneggia alla giovinezza, ai suoi momenti magici ed esaltanti in “ NO SIGNORI NON HO PIU’ VENT’ANNI” di Henry Gougaud-Gerard Jouannest, ricordando come sia“…l’età più dura/ sarà anche una bella età/ però ci si tortura” cercando “…in ogni uomo/ sempre ogni volta il sole”;

nel segno di una surreale ironia, infine, il monologo di Giorgio Gaber e Sandro Luporini DOVE L’HO MESSA” e la canzone “LA LEGGEREZZA”, ambedue tratti dall’opera teatrale “Quasi allegramente la dolce illusione”, dove la protagonista, dopo una serie di smarrimenti paradossali, si libra verso l’alto, “butta via il dolore e la pesantezza” .

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Applausi a catinelle. Fra il pubblico Nicola Piovani, Roberto Fulvi e tanti altri nomi illustri.

A fine serata il commento di Maria sorridente: “Sarò costretta a fare carriera…è la quarta volta che rimetto la spina nella stessa presa dove l’ho staccata per tre volte, per fare i miei viaggi in India alla ricerca della mia anima”.

di Luisa Mariani

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Un commento su “Maria Monti, cantautrice, attrice multiforme debutta dopo 11 anni al Teatro Arciliuto

  1. Redazione
    7 febbraio 2017

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Questa voce è stata pubblicata il 7 febbraio 2017 da in News, Per chi suona la campana, Press, Programmazione, Rassegna Stampa, Teatro con tag , , .

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