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Noi siamo contro la violenza, ogni giorno, e per questo ci siamo anche il 25 Novembre 2015 nella Giornata Internazionale contro la Violenza sulle Donne. Una giornata scelta non a caso che diventa anello di congiunzione e il punto della situazione. Se pensiamo che solo in Italia, secondo i dati diffusi dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, sono più di sei milioni le donne vittime di violenza non solo rabbrividiamo ma crediamo anche che sia opportuno prendere atto che è importante non abbassare mai la guardia. La Violenza sulle donne è una violenza dai mille volti e dalle mille facce, che spesso avviene per mano di parenti e amici, compagni e mariti e quando meno te lo aspetti. E’ una violenza così familiare da essere taciuta, a volte compresa, il più delle volte sopportata a rischio della propria vita. (cit.)
L’Associazione Ti Amo da Morire
presenta
Con
Alice Clarini, Alice Pelle, Cecilia Herrera, Edoardo De Angelis, Enzo Samaritani, Erminio Sinni, Ernesto Bassignano, Federica Baioni, Giulia Pratelli, Katia Rizzo, Linda D, Lino Rufo, Nina Monti, Roberta Orrù, Rossella Seno, Stefano Malatesta
Nel 1999 l’ONU, con la risoluzione 54/134, istituisce il 25 novembre la “Giornata internazionale contro la violenza sulle donne” poiché, in tale data, vennero uccise le tre sorelle Mirabal.
L’uccisione delle sorelle Mirabal è divenuta il simbolo mondiale contro la violenza di genere
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Dalle ore 20,30
Aperitivo cena a buffet facoltativo nel Salotto Musicale, drink Euro 10,00. Si consiglia la prenotazione.
Concerto dalle ore 21,30
Ingresso Euro 5,00
Per prenotazioni chiamare il 3338568464 (calls & sms) o il 06 6879419 (dopo le 18) oppure inviare una mail a
info@arciliuto.it
http://www.arciliuto.it/it/programmazione/spettacoli/261-cantiamo-da-morire.html
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Era il 1960 quando nella Repubblica Domenicana le tre donne, Patria, Minerva e María Teresa Mirabal vennero assassinate per il loro impegno politico contro le atrocità dell’allora dittatore Trujillo.
Le sorelle Mirabal crearono un gruppo clandestino che si espanse in tutto il Paese, ma presto fu scoperto dalla polizia segreta di Trujillo, che iniziò a perseguitare e ad arrestare i membri del movimento, tra cui anche le tre sorelle e i loro rispettivi mariti.
Dopo pochi mesi le tre vennero rilasciate e il 25 novembre del 1960, mentre si recavano nel carcere della città di Puerto Plata per andare a trovare i loro mariti, gli agenti della SIM intercettarono la macchina dove viaggiavano insieme al loro autista.
Vennero fermate e condotte in una piantagione di canna da zuchero dove vennero assassinate a colpi di bastone e i loro corpi vennero infine rimessi nella macchina che fu fatta precipitare in un dirupo per simulare un incidente.
“Le leggi sulla violenza contro le donne sono in linea con gli standard europei ma le tutele effettive no. È questa in sintesi la bacchettata data all’Italia dall’ONU, nelle osservazioni finali formulate nel quarto rapporto periodico pubblicato nei giorni scorsi. Sono forti le preoccupazioni manifestate dalle Nazioni Unite sulla dilagante violenza di genere, la quale non è dovuta ad una carenza di disciplina, che rispetta le linee giuda internazionali nel rispetto delle norme Cedu e che risulta anche rafforzata dalla recente legge sul “femminicidio” (d.l. n° 93/2013 convertito in l. n° 119/2013).
La vera carenza riguarda, pittosto, secondo l’ONU, l’effettiva applicazione delle misure a tutela delle donne.
Le vittime di violenza, sia fisica che sessuale, perpetrata soprattutto dai partner o dagli ex partner, infatti, stando alla recente indagine effettuata dall’Istat e dal Ministero, ammontano a quasi 7 milioni e, pur se negli ultimi 5 anni il dato è sceso dal 13,3% all’11,3%, il numero rimane preoccupante, tanto da spingere l’ONU a lanciare un monito al nostro Paese al fine di assicurare effettiva protezione alle vittime.”
di Marina Crisafi
FONTE: www.StudioCataldi.it
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